Artigiani Seta - Pellami - Moda

Vincenzo Canzanella

C.T.N. 75, Vincenzo Canzanella

Sartoria cine-teatrale

“Quelle che vedete qui sono alcune delle locandine teatrali originali delle commedie di Eduardo per le quali abbiamo prestato la nostra opera…“Il Contratto”, “Filumena Marturano”, “Sabato, Domenica e Lunedi”…, qui invece è in Cina, “Teatro dell’Opera”, dove abbiamo fatto la “Turandot”, qui è Nino Taranto e Luisa Conte…qua invece è a Montecarlo, dove abbiamo fatto una mostra dei nostri vestiti…nel giardino d’inverno dove Grace Kelly e Ranieri di Monaco hanno fatto il loro primo ballo ufficiale…, qua invece eravamo a New York, questa è Pupella Maggio, lei è Angela Luce…qui come anni credo che siamo intorno ai primi Sessanta…questo era per il “Mercadante”, qui eravamo al “Sannazaro”, questi dei costumi per il “San Carlo”…Questo vestito è quello indossato da Sofia Loren nel film “Il Viaggio” di Vittorio De Sica, mentre quest’altro lo abbiamo realizzato direttamente a Londra per Laurence Olivier…Qui abbiamo lavorato con Renato Guttuso, questo invece è un lavoro per il Teatro “La Fenice” di Venezia, mentre questo era un lavoro per Giorgio Albertazzi con “Le allegre comari di Windsor”…altre testimonianze dei lavori al “Piccolo” di Milano ed alla “Pergola” di Firenze, il vestito per la soprano Anna Moffo ed il “Metropolitan” di New York. Questa collana invece che vedete esposta qui la indossava Matilde Serao, poi abbiamo vestiti dell’ “Enrico VIII” e “Anna Bolena” e per l’ “Aida” allestita a Luxor, in Egitto. Questi invece sono costumi sempre per l’“Aida” ma diretta da Roberto Rossellini, era il 1961 ed eravamo qui a Napoli all’ “Arena Flegrea”…Quelli che vedete lì sono poi vestiti realizzati integralmente con tessuto di San Leucio. Questo è il vestito che indossava Andreina Pagnani nello sceneggiato televisivo “Le inchieste del commissario Maigret” con Gino Cervi… lei interpretava la moglie del Commissario…I vestiti per “Romeo e Giulietta” alle Terme di Caracalla…ovviamente tutti quelli che vedete sono abiti fatti completamente a mano…E poi per chiudere troviamo quest’abito indossato da Maria Callas, è un abito che pesa 6 kg ed è realizzato tutto in vetro e paillettes…”
E’ l’emozione di un viaggio dentro il Teatro, il Cinema e la Televisione.
Di un incontro con i loro luoghi più rappresentativi, con i volti più noti che li hanno frequentati ed animati.
Del piacevole perdersi fra fogge, stoffe, ornamenti e colori di migliaia di vestiti tutti interamente realizzati a mano.
Sono queste le sensazioni che investono chiunque attraversi il lungo corridoio della sede di Piazza Sant’Eligio della C.T.N. 75 o ne visiti le stanze-museo della “A.A.C. 39 – Associazione Artistica Culturale Abbigliamento nei secoli” accompagnati dall’amabile guida di Vincenzo Canzanella, il “Maestro Artigiano” che nel 1975 fondò quella che è oggi la più antica sartoria cine-teatrale di Napoli, un riferimento imprescindibile per costumisti e registi che trovano risposta ad ogni loro esigenza grazie alla maestria e l’esperienza di Vincenzo, oggi affiancato dal figlio Davide.
In questo “Atelier-Museo” sono conservati oltre 60 anni di attività artigianale partenopea, 15.000 costumi che abbracciano stili ed epoche differenti, che sono espressione tangibile della passione, della dedizione, della cura per il più piccolo dei dettagli che Vincenzo Canzanella e le maestranze da lui dirette, infondono nelle loro creazioni da decenni.
E’ il 1954, Vincenzo Canzanella è un ragazzino di quindici anni che frequenta l’Istituto d’Arte di Napoli dove va affinando la sua sensibilità artistica; la dipartita del padre lo spingerà però in breve tempo a dover cercare lavoro, per poter così offrire anche il suo personale contributo al mantenimento familiare. Inizia così a muovere i suoi primi passi nel mondo dell’alta moda collaborando con la sartoria di Maria Consiglio Picone che dal secondo dopoguerra era divenuta un punto di riferimento, grazie ai suoi modelli esclusivi, non solo per le nobildonne napoletane ma anche per i rappresentanti del jet-set internazionale. Proprio nel corso degli anni Cinquanta la “Maria Consiglio Fashion” apre le porte del proprio atelier anche al mondo del teatro e del cinema, scelta che si rivelerà di fondamentale importanza per il futuro professionale del giovane Canzanella:
“Lessi un annuncio di lavoro su un giornale dell’epoca, si cercava un apprendista presso una sartoria, mi presentai alla loro porta e decisero di mettermi alla prova: i miei inizi professionali sono quindi legati all’Alta Moda, le clienti della “Maria Consiglio Fashion”, la sartoria presso cui lavoravo, erano prevalentemente principesse, contesse, la nobiltà napoletana e non solo. Poi pian piano iniziarono le esperienze in ambito teatrale, con il primo lavoro commissionato alla sartoria da Eduardo De Filippo. Successivamente richiese la nostra opera il San Carlo per i costumi dei balletti dell’artista francese Ludmilla Tchèrina e della ballerina inglese Margot Fonteyn.
Nel 1975, dopo aver maturato 20 di esperienza nella sartoria, decisi che era giunto il momento di dar vita a qualcosa di mio e fu così che nacque la “C.T.N. 75”, la Costumi Teatrali Napoli che porta nel suo stesso nome anche l’anno di sua fondazione. Poi nel 2014 con il trasferimento nei nuovi locali di Piazza sant’Eligio n. 7, abbiamo allestito anche il Museo permanente del costume storico diretto dalla “A.A.C. 39 – Associazione Artistica Culturale Abbigliamento nei secoli”.
Da quel momento in poi è un succedersi ininterrotto di lavori di altissimo livello quelli che vengono commissionati alla “C.T.N.75”: dai Teatri nazionali e internazionali alla Televisione, che aveva all’epoca negli allestimenti dei grandi sceneggiati tv e nel “Centro di Produzione Rai di Napoli” due eccezionali “fiori all’occhiello”; per giungere poi al grande cinema, l’abito bianco di organza e merletti che indossa Claudia Cardinale nella scena del ballo de “Il Gattopardo” di Luchino Visconti vide la luce nella sartoria di Vincenzo Canzanella, così come gli abiti della Loren de “Il Viaggio” di De Sica. Anche la misteriosa e affascinante “Giovanna D’Arco/Ingrid Bergman”, diretta da Roberto Rossellini, indossava costumi a firma Canzanella, così come l’iconica Audrey Hepburn di “Vacanze Romane”.
In un’intervista rilasciata a “La Repubblica” qualche anno fa, Vincenzo Canzanella così ricordava invece l’incontro con “La Diva” Maria Callas:
“Nel 1963 entrò nel mio atelier Maria Callas. Mi chiese una mise per alcuni concerti. Era una gran Signora, una donna socievole ma tormentata dai problemi di linea. All’epoca pesava 106 chili e per lei questo era un problema notevole. Ricordo che mi ripeteva sempre: “Vincenzo, mi raccomando: fammi magra!”. Fu in quell’occasione che realizzammo per lei l’abito nero e blu a forma di pavone, con vetro e paillettes del peso di 6 chili. Ci volle un mese e mezzo di lavoro ma il risultato fu eccezionale. E la Callas restò più che soddisfatta…”
Vincenzo Canzanella, “Maestro Artigiano”, è un napoletano che ha dato e dà lustro e gloria alla sua città grazie al lavoro quotidiano, quasi ininterrotto, che conduce in prima persona da oltre sessant’anni; è testimonianza viva dell’estro e della laboriosità partenopea, ed è uomo generoso, sempre pronto ad aprire le porte della sua sartoria a chi interessato a scoprire le mille storie che i suoi vestiti ed i suoi incantevoli aneddoti raccontano, ma ancor più disponibile a metter a disposizione il suo sapere per chi volesse intraprendere quel mestiere al quale egli ha dedicato l’intera sua esistenza:
la sartoria teatrale C.T.N. 75 è infatti anche Ente di Formazione accreditato dalla Regione Campania, nel corso degli anni sono state molteplici le attività formative intraprese per permettere alle giovani generazioni di avvicinarsi a questa particolarissima forma di artigianato qual è la sartoria teatrale. Tanti dunque gli Istituti Scolastici con i quali la C.T.N. 75 ha collaborato e tanti gli studenti che sono stati coinvolti in stage aziendali, progetti formativi sostenuti dai Fondi Europei fino alle più recenti esperienze di Alternanza Scuola-Lavoro:
“Facciamo tanti progetti con le Scuole, per i ragazzi…è qualcosa questo a cui tengo particolarmente, perché è il mio modo per poter garantire un futuro, una continuità a questo mestiere. E poi rappresenta anche un tentativo concreto di poter dare opportunità a quelle ragazze e quei ragazzi che hanno le qualità per poterlo fare questo mestiere e che senza un orientamento magari finirebbero per non mettere mai a frutto queste loro doti. E poi incontrare dei giovani è per me anche un modo per provare a trasmettere il senso di una professione, di un mestiere, del dedicarsi anima e corpo ad essa con passione…io se tornassi a nascere mille volte, farei mille volte questo mestiere…si ci sono stati anni difficili, momenti di grande sacrificio, per necessità ho lavorato anche avendo la febbre a 40°, non ricordo francamente di aver mai fatto un giorno di assenza, non ricordo mai di aver detto a me stesso “Ma sai che c’è di nuovo? Domani non vado a lavoro!”…quest’attività mi ha totalmente rapito, mi ha appassionato fin dai miei primi giorni di lavoro, ed è una passione che non mi ha mai abbandonato, che vivo e nutro ancora oggi alla soglia degli ottant’anni. E poi queste esperienze di formazione sono anche il tentativo di fare in modo che la Sartoria teatrale, dopo di noi, non scompaia definitivamente da Napoli ma possa continuare ad esistere nei modi e con la qualità che caratterizza oggi il nostro lavoro”.
Un legame, quello con Napoli, che Vincenzo Canzanella non ha mai voluto spezzare, nemmeno quando in tanti, anni addietro, gli consigliavano di trasferirsi a Roma, più vicino così alle grandi produzioni cinematografiche e televisive:
“Nel mio lavoro ho sempre cercato di lavorare e collaborare con altri napoletani, così come di acquistare il materiale necessario da altre ditte napoletane: ho sempre creduto che essendo concittadini fosse anche giusto aiutarsi economicamente reciprocamente, se non mi è imposto da esigenze di produzione io non acquisto mai quel che ci serve al di fuori di Napoli. E’ anche questo un modo concreto per aiutare la città, almeno io la vedo così”.
Incontrare Vincenzo Canzanella nella sua sartoria teatrale è un’esperienza che arricchisce.
Ci si arricchisce della cultura teatrale e cinematografica di cui sono intrisi gli abiti del suo archivio storico.
Ci si arricchisce della sapienza artigiana che le tante mani che lì operano esprimono attraverso gesti antichi che nobilitano il concetto stesso di “lavoro”.
Ci si arricchisce dell’umanità di un uomo, un artigiano, un Maestro, che nonostante abbia professionalmente camminato “al fianco dei Giganti”, ti racconta storie incredibili di donne e uomini straordinari, con l’umiltà che solo “i Grandi” conoscono e sanno esprimere con genuina naturalezza.
E’ un po’ stringe il cuore quando, alla fine di un incontro, bisogna congedarsi da lui e dalla sua piccola ombra scura, Filippo, inseparabile cane che ovunque lo segue, anche al San Carlo, dove gode di “posto riservato”.
Stringe il cuore, come quando si finisce di leggere e si chiude uno splendido libro che raccontava di una favolosa storia d’amore fra un uomo e la sua passione.
“Forse l’abito non fa il monaco, ma il costume fa senz’altro l’attore”.

Contatti

C.T.N. 75
di Vincenzo Canzanella
Sartoria Cine-Teatrale e Televisiva

Piazza Sant’Eligio 7
80133 Napoli
tel/fax 0817645173
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