Artigiani Coralli, Cammei e Gioielli

Gioielli Mattana

Simboli di identità partenopea sospesa tra sacro e profano

San Gennaro, le ampolle, i cuori votivi, la sirena partenope, la megaride, le animelle pezzentelle, i corni, gli stemmi borbonici, le carte napoletane, la mitra di san Gennaro ricolma di diamanti e oro, rubini e smeraldi: una carrellata di simbologie sospese tra sacro e profano, miti e storia, mistero e passionalità prendono forma nelle realizzazioni uniche e particolari di Mattana Gioielli ed offrono a chi li indosserà molteplici chiavi di interpretazione e lettura.

Infatti, l’idea fondamentale perseguita da Luca Mattana, è rappresentare la storia partenopea, nel suo sangue e nelle sue viscere, in lavorazioni nelle quali restino impressi simboli tanto sacri quanto laici, purché rappresentino il patrimonio identitario della napoletanità stessa, che affonda le sue origini in miti e leggende, in credi e convinzioni che fluttuano senza posa tra l’ardore della rappresentazione sacra e la licenziosità profana. Un grappolo di storie così diverse che, intrecciate in quelle simbologie rappresentate negli oggetti lavorati, sembra quasi che facciano parte dello stesso sogno e che svelano la magia di una città prodigiosa e misteriosa.

Così quei simboli impressi sulle lavorazioni orafe di Mattana gioielli, come per magia, evocano il rumore della folla di quelle lunghe processioni religiose, il battito di mani e le preghiere silenziose rivolte a San Gennaro; presentano d’incanto il sangue come lava sciolta, il luccicare dell’oro e della mitra di San Gennaro; fanno ascoltare il respiro forte del credo appassionato di un popolo che vive ancora con emblemi e immagini, sacre o scaramantiche, di speranza e che con i propri sguardi cerca di cogliere la verità da angolazioni diverse, che siano di fede o di superstizione, ma che tutte parlano del volto contrastante e complesso dell’essere napoletani.

Il volto di San Gennaro così è stato scolpito da Luca Mattana su anelli la cui idea trasuda di storia, di tradizione, di rispetto, di fede, di miracoli, di amore incondizionato per questa città, di arte e di segreti emotivamente incantevoli.

Fonte di illuminazione creativa delle produzioni di Mattana Gioielli è anche la sirena Partenope, ispirata alla donna rapace di tradizione omerica, che la voleva con la testa di donna e il corpo di uccello, scolpita anche nella fontana Spinacorona, una delle sorgenti più antiche di Napoli. Qui la Sirena Partenope è in procinto di spegnere le fiamme del vulcano Vesuvio con l’acqua che le sgorga dai seni. Anche lei esprime così l’idea dell’essere contradditorio e affascinante della napoletanità: è un po’ sirena ma anche un po’ strega, salvatrice ma anche rapace, razionale e istintiva allo stesso tempo; rigida ma anche sensuale, proprio come questa città. “Dum Vesevi Syrena Incendia Mulcet”, cosi diceva l’insegna che spiegava come la sirena addolcisse l’incendio del Vesuvio nella sua ambigua natura e indole. Quella Sirena così avvenente, ammaliante e incantatrice poteva anche portare al naufragio i naviganti contro le rocce, ma poteva anche salvare la città dall’ira delle fiamme del Vesuvio.

“Inizialmente non c’era un filo conduttore delle mie creazioni, ma poi questo odio- amore nei confronti della mia città mi ha portato ad esprimere le mie idee nelle mie creazioni: l’unione di sacro e profano, fede e scaramanzia, salvezza e morte, è stata l’idea che ho poi perseguito”, afferma Luca Mattana.

Napoli è ancora per assurdo “razionalmente” scaramantica e così la scaramanzia ricorre in tutte le rappresentazioni attrattive della città, che ancora offrono seduzione e rapimento: il corno diventa una sorta di oggetto di culto, che sa di ritualità e cantilene ripetute come riti propiziatori e sortilegi suggestivi. Alcuni ciondoli, poi, magicamente lavorati richiamano addirittura il culto delle anime pezzentelle: quel culto, tutto napoletano, delle anime del Purgatorio che chiedono incessantemente preghiere agli umani, tanto che incontrano a volte – nelle sere silenziose e misteriose dei sentieri della memoria, nei passi carichi di pensieri – il desiderio di chi dedica loro una preghiera e le adotta, creando quella sorta di continuità tra vita e morte e così da quel fuoco purificatore ma anche doloroso trovano dolcemente ristoro. Questa occulta storia ammaliatrice diventa il punto di inizio di un racconto espresso in quelle lavorazioni cariche di significati tutti partenopei. Quelle simbologie così dense di valori conducono dunque al tema della vulnerabilità in vita e in morte e del bisogno delle cure continue e costanti che legano gli animi dei vivi alle anime dei morti, che sono state risucchiate nelle viscere profonde della città e che, come per magia e per incanto, chiedono ancora le preghiere ai vivi. Simboli di storie a volte macabre ma anche luminose, come ombre che coprono scrigni segreti da aprire colmi di misteri e di riti di speranza propri di questa città, così ambigua e così affascinante quando si esprime sui misteri della morte e delle perdite.

Le collezioni di Mattana così presentano stratificazioni di significati molteplici, oscillanti tra credenze religiose e laiche, che in quelle forme partenopee assumono perfetta armonia perché rispecchiano la complessità contraddittoria di questa città sospesa tra bugie e sacre verità: in esse trovano espressi sentimenti e pulsioni, ombre e luci, idee di fugacità e di eternità, di fede e di superstizione, di tradizione popolare e nobiliare, di eros e thànatos che appassionano e vincolano strettamente alle viscere e alle storie di Napoli stessa. Un città sospesa sempre come in un doppio essere, tra realtà e finzione, tra solidi appigli religiosi e la magia di certe storie legate a scaramanzie e simbologie e che trovano rappresentazione nelle idee forgiate su ori, metalli, bronzi da Luca Mattana, offrendo una visione generosa della napoletanità e delle sue complicate e vitali viscere incandescenti: proprio come la lava sotto a quel Vesuvio che solo San Gennaro, impresso simbolicamente negli anelli forgiati da Mattana, può ancora dominare.

E poi nuove ispirazioni che traggono spunto dai fiori e dalla natura, dai raggi del sole tra gli alberi, come uniche creazioni che colgono l’incessante movimento del tempo e lo fissano attraverso quelle mani che forgiano forme cristallizzate di flussi di vita. Simbologie ricche di fascinazione ammaliante e ipnotiche che conquistano facilmente giovani e meno giovani, grazie alle forme versatili e nuove. Così Luca Mattana continua: “con i metalli riesco a rappresentare le mie idee: posso esprimere in alcuni metalli l’idea non solo di giovinezza, splendore e bellezza ma anche di imperfezione dove quell’imperfezione è un segno distintivo. Per questo utilizzo materiali vari, accostando a metalli poveri pietre preziose, idee spesso incompatibili e apparentemente ambigue, incerte, incoerenti e distanti: in una parola, contrastanti”.

Luca Mattana così ha reso propria la tradizione orafa partenopea, innovandola potentemente con le moderne tecniche di progettazione tridimensionale computerizzata: l’argento, l’oro e il bronzo così vengono forgiati e lavorati esprimendo idee antiche in forme d’arte innovate e vengono arricchite spesso con diamanti, rubini e smeraldi spesso montati su quel bronzo, così imperfetto, venato e poroso: cosi nasce un gioiello unico nella sua idea e nella sua essenza.

Luca Mattana conclude: “Ho sempre immaginato per il mio futuro e tra i miei desideri di avere tanti punti vendita e di insegnare l’arte orafa ai giovani per trasmettere queste mie idee innovative sul gioiello. Un gioiello che presenti mescolanze di stili e di tendenze, di materiali anche più semplici accostato a pietre preziose e che esprimano quell’essere contraddetto e contraddittorio proprio della nostra città, molto sacra e tanto profana”.

Contatti
Mattana Design srl

Via Francesco Crispi 24
80121, Napoli

Tel. +39 081 668831
www.mattanadesign.com

Anime del purgatorio

The making of girasoli

Mitra di San Gennaro

Anello di San Gennaro