Artigiani Seta - Pellami - Moda

Salvatore Argenio

Il respiro della storia vera

Napoli supera tutto: la riva, la baia, il golfo, il Vesuvio, la città, le vicine campagne, i castelli, le passeggiate… Io scuso tutti coloro ai quali la vista di Napoli fa perdere i sensi!”. Così Goethe si espresse pensando  a Napoli, per quelle sensazioni inebrianti, piacevoli, estreme: “i napoletani” diceva “si sentono costretti tra Dio e Satana… Perché qui “la terribilità non è contrapposta al bello e né il bello alla terribilità”. E così, come in un unicum dal sapore indifferenziato, l’eleganza vive  anche in quello stupore che coglie un viaggiatore nelle vie del centro,  a volte così canaglie ma anche accoglienti e colorate, sotto quel cielo “che sembra sorrida” alle incertezze del viver passeggero.

Napoli città di estremi, di piaceri, di follie, di miserie e nobiltà, di passioni vistose e laceranti, di stati sensoriali paradisiaci quanto demoniaci. Si scorrono le pagine appassionate della storia di Napoli fino a giungere, nelle vie strette della memoria della città,  fino al 1700, quando gli anni segnati dal reame borbonico e da Carlo III di Borbone videro Napoli acquisire maggiore autonomia dalla Spagna e assistettero a quel buon rilancio economico, che la resero una vera e propria capitale in Europa: fu in quegli anni che la prima pietra di quel grande progetto Vanvitelliano, della Reggia di Caserta, pose le sua realtà  e poi la scoperta di Ercolano e Pompei resero Napoli un’attrazione culturale eccellente. I turisti, i cafè, il teatro San Carlo colorarono Napoli di meraviglia: sospesa tra nuovi fasti e laceranti realtà popolare, ma incredibilmente viva e al centro della vita Europea.

Tra le ricchezze di quel Regno ci parlano di immensità e splendore anche le storie delle sartorie che svilupparono e che produssero una copiosità di abiti, cosi eleganti e raffinati, da entrare nel merito delle principali capitali europee della moda. Abiti magnifici, quelli dei nobili del Regno Borbonico di Napoli, in seta, velluto, taffettà, merletti e fili d’oro, ornamenti d’argento, di damasco e fiori, di nastri pregiati, di ampie  gonne sovrapposte e corsetti stringenti; di cappelli, gilet e giacche, panciotti e pantaloni, bottoni e asole dorate, cappelli a falda e calde e morbide cappe avvolgenti. Abiti lavorati perfino con stoffe provenienti dal lontano Oriente, da Parigi o successivamente da San Leucio: tessuti broccati, in oro e in sete policrome, in tulle di seta leggiadra, tutti in magnifici colori, spesso in quelli della corona borbonica o in rosso e blu come le eleganti  divise degli ufficiali borbonici.

Qui a Napoli dunque nel 1700 nacque quella cultura dell’eleganza che con un unico ineffabile respiro anima ancora  le produzioni della sartoria napoletana oggi, tanto che Napoli si attesta tra le migliori del mondo. E cosi da quel 1700 fino ad oggi, Napoli viene riconosciuta per la sua sartoria come un’eccellenza in Europa, decretando la nascita, anche e soprattutto per la sartoria maschile, di un genere tutto partenopeo.

In questo respiro ampio  che viene dal passato si pone  la ditta Argenio, di Salvatore Argenio: nata circa ottanta anni fa, in una delle vie più eleganti del centro, oggi  si fa portatrice di idee antiche, lussuose, elitarie con le esclusive lavorazioni di moda su misura che propone, rispettando proprio la tradizione partenopea più nobile, quella di un’antica sartoria che di eleganza, di ricerca, di esclusività, di classe e lusso ha animato intensamente le strade della Napoli antica e che oggi continua a proporre nel mondo.  

Così, un marchio esclusivo, quello della Real Casa Borbonica, conferisce a queste produzioni un segno distintivo e di classe: un simbolo di grandi eredità passate, di una storia antica quanto attuale, di quella raffinatezza distintiva che oggi ancora soddisfa il gusto di chi, con eleganza, vuol vestirsi di storia, di passato esclusivo e inimitabile. Sobrietà, estro e gusto vivono in quei tessuti pregiati, come il tweed e il cashmere, lavorati rigorosamente a mano. Gemelli, cravatte, foulard che riportano a quel magnifico ed elegante  passato borbonico, simboleggiato in quei gigli e in quegli stemmi riproposti come motivi essenziali e vivono in un sogno che vuol proporre Napoli come città d’arte, di cultura, di storia, di tradizioni, di eleganza, di distinzione ed idealità superiori di vita, ma soprattutto che vogliono raccontare una storia vera che viene dal passato.

Salvatore Argenio  così racconta: “il negozio nasce circa 80 anni fa per tessuti per abiti femminili, poi ci siamo orientati verso la moda maschile e 30 anni fa iniziammo una linea identitaria, inerente al Regno delle Due Sicilie. Anche noi non conoscevamo la vera storia del Regno delle Due Sicilie: ancora oggi viene narrato un falso storico!”  Poi  Salvatore Argenio in un racconto appassionato  continua:“Un giorno  un cliente mi diede un bigliettino con uno stemma borbonico e io non conoscevo quello stemma e così lo andai a ricercare in biblioteca. E lì conobbi la vera storia del Regno delle Due Sicilie e così nacque la nostra idea: rivalutare la storia della nostra identità attraverso una linea dedicata ai Borbone!”

Poi la sig.ra Annamaria Pisapia, moglie di Salvatore Argenio, con calda voce continua: “In quella biblioteca scoprimmo un’altra verità: che in realtà la conquista del Regno delle due Sicilie è fondamentalmente la storia di una colonizzazione e così cercammo di approfondirne la cause e i fatti.  Sorse in noi la volontà di rivalutare le nostre radici e di riscoprire i fasti del nostro passato e così iniziammo la linea dei foulards borbonici, come simboli di un risveglio del passato vero.  All’ inizio fu davvero una battaglia con coloro che contrastarono questa idea di rivalutazione del passato borbonico. Poi negli anni  la gente ha iniziato a prendere consapevolezza ed è cambiato l’approccio nei confronti di questa linea proposta. Man mano questo punto di vendita è divenuto un salotto , in cui molti entravano non solo per acquistare, ma per parlare di fatti storici, di idee, di tesi , di verità e di manipolazioni. Questo modo di fare moda nostro ha consentito di far conoscere il nostro passato! Abbiamo poi realizzato proposte più ampie, con  una vera linea dedicata ai Borbone: dai foulard, alle borse, agli orologi, alle scarpe, riportanti gli stemmi borbonici. Persino il profumo richiama aromi antichi e identitari delle terre del Sud: le essenze di bergamotto vengono infatti dalla Calabria. Noi siamo, anzi vogliamo essere, i testimoni di una realtà storica antica da riscoprire grazie alle nostre proposte , apprezzate in tutto il mondo: siamo fornitori della Real Casa dei Borbonica e lo siamo stati anche per Hilary Clinton “.

Senza il passato si perde l’identità di sé e se del passato, vengono raccontate altre storie, si perdono le tracce e la verità che ci riguardano.  “Noi vogliamo scoprire questo passato e vogliamo essere i portatori di quella cultura e di un sogno: quello che il Sud si riscatti e che finalmente si decolonizzi”, conclude Annamaria.

Bisogna riscrivere e ricostruire parte della storia, raccontare altre verità, al di là di quelle volutamente manipolate, quindi  farsi portatori di simboli nuovi ma anche antichi che attestino la cultura e la forza di un passato ricco e movimentato, di una tradizione ancora viva che non va dimenticata, perché costituisce la ricchezza storico-artistica di Napoli e del sud. Salvatore Argenio, sua moglie e i suoi figli, dunque, ci parlano di storia, di verità, di tradizioni, di libri, di volontà di riscatto del passato attraverso simboli antichi quanto attuali: il passato vive sempre nel presente, anche attraverso la moda.


Contatti
Argenio Napoli
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